venerdì 22 giugno 2007

La Storia di Mr Tom - Parte 2



Miss Marì


Come al solito, Mr Tom non riusciva a dormire. Era lì, fiero, seduto sulla poltrona come un re sul suo trono, con lo sguardo fisso nel vuoto. Aveva un caratteraccio, era convinto di aver sempre ragione. Ma gli volevo bene: mi faceva ridere, e mi dava sempre da mangiare.

Il ticchettio dell'orologio a pendolo era l'unico rumore a rompere il silenzio che dominava nella casa, quando, all'improvviso, lo sentii sussurrare: - Non mi piacciono le storie finte! Se questa storia non è mai accaduta, voglio che si avveri! -
La scoperta che la storia del marinaio non era mai avvenuta sembrava averlo scosso.
- Si svolgerà tutto in questa casa. Cenerò col marinaio nella sala da pranzo. Dovrà essere tutto fedele al racconto. -
- Ma, signore, e la donna? Dove la troviamo? - chiesi, stupito, ma non più di tanto.
- Io sono ricco e potente! Con i soldi posso fare qualsiasi cosa, anche far avverare una favola! -
I suoi occhi sembravano quelli di un pazzo.
Era tremendamente serio e non ebbi il coraggio di contraddirlo di nuovo.
- Certo, signore. -
- L'eroina della storia sarà Miss Marì. Sarai tu, mio caro Fred, ad andare da lei e spiegarle tutta la faccenda. Non fare quella faccia, è l'ultimo favore che ti chiederò... Lo sai -.
Mr Tom era vicino alla morte. Sulla sua testa pendeva, inesorabile, la falce di Death, sorella di Morpheus. "Povero vecchio", pensai, "morirà solo come un cane". - Va bene, padrone. Farò ciò che desidera. -



Raggiunsi la donna nella maniera più veloce che conosco, e lei sa qual è, Sognatore. Era seduta su una panchina nel viale alberato di fronte una grande casa. Non c'era nessun altro, nel suo sogno. Mi avvicinai per accertarmi che fosse veramente lei. - Miss Marì? -
Non affatto sorpresa, rispose: - Sì. E tu chi sei? È la prima volta che vedo un uccello parlante. -
- Sono Fred, e non sono un uccello, ma una cornacchia. - La donna accennò a un timido sorriso. - Il mio padrone, Mr Tom, mi ha incaricato di portarle questo anello, un omaggio alla sua bellezza. -
- E perché ha mandato te? -
- Sono il suo unico amico. -
- Cosa vuole da me? Aspetta, non dirmelo ancora. Voglio prima sapere una cosa. -
- Va bene. -
La sua bellezza era infinita: i suoi occhi lucenti mi distraevano e la delicatezza delle sue labbra mi incantava. Era un essere umano perfetto.
- Come sta ora il vecchio? In giro si dice che sia malato. -
- Sì, non sta bene. Non esce più e la notte non dorme. -
- Tse, allora non è cambiato molto da quando l'ho conosciuto. È anche stupido come allora? - chiese bruscamente, ma, allo stesso tempo, con un'innocenza spiazzante.
- Mi sembra scorgere un certo risentimento nei confronti del mio padrone. -
A quella mia insinuazione, volse il suo sguardo malinconico, quasi arrabbiato, verso la casa. Sembrava sul punto di parlare ma, qualsiasi cosa stesse per dire, le si soffocò in gola. Mi guardò e annuì solamente.

Era venuto il momento di spiegarle la faccenda. - Comunque, Mr Tom è ancora abbastanza lucido per avere nuove idee. Vede, lui detesta le finzioni e le profezie. Apprezza le cose realmente accadute. -

- E allora? Non capisco dove vuoi arrivare. -
- Alcuni anni fa, ha sentito narrare una storia: un marinaio camminava nei pressi del porto quando un vecchio signore, grasso e con lunghi baffi bianchi, gli si avvicinò con una carrozza e disse: "Ehi, tu, vuoi guadagnare soldi facili, stasera?" -
La donna mi interruppe: - Ma questo è successo a Genova, non qui a Luxor. Me l'ha raccontata un marinaio. Successe a un suo amico durante un viaggio. -
- Miss Marì, questa storia non è mai accaduta, naviga in mezzo all'oceano da decenni. - dissi con sicurezza. - Tutti i marinai l'hanno narrata e sarebbe sempre rimasta sul mare se Mr Tom non avesse perso il sonno. Adesso vuole renderla reale, in modo che vi sia per il mondo un marinaio che sia in grado di raccontarla da cima a fondo così come l'avrà vissuta. -
- Ahahah! - La sua risata era soave quanto il canto di un cigno. - Allora il vecchio si è proprio rimbambito! Ma cosa vuole? Inscenare una commedia? -
- Brava! - esclamai, - Una commedia con tre personaggi: cercheremo il giovane marinaio al porto, mentre lui stesso impersonerà il vecchio signore. Ma, se conosce la storia, saprà che oltre ai due uomini c'era anche una stupenda e giovane donna. La proposta che devo farle è questa: accetti di impersonare la donna e avrà tutto ciò che chiede. -
- Ma tutto ciò è follia! - gridò adirata. - In questo modo, il vecchio ucciderà la storia e la speranza di milioni di marinai che sognano di esserne protagonisti! -
Abbassai lo sguardo, come per darle ragione. - Miss Marì, devo proporle di venire a casa di Mr Tom domani sera. -

Sembrava essersi calmata. - Bah... Lo sai di chi era questa casa? - mi chiese, indicando la maestosa abitazione proprio di fronte a noi. - Apparteneva a mio padre, ma un maledetto mercante, ricco e potente, ci cacciò via e ne prese possesso. Sai di chi sto parlando? -

Fu in quel momento che capii la fonte della sua rabbia. - Il mio padrone? -
- Bravo! Quel maledetto mi ha tolto l'unica cosa che mi restava di quando era ricca, bella e innocente. -
- L'eroina della nostra storia è bella, ricca e innocente. -
- Ogni volta che passo qui davanti sogno di ritornarci. La rivoglio. È questo ciò che chiedo. -
- Solo questo? -
- Sì. Non voglio nient'altro da quel vecchio avido. Desidero solo ciò che è mio. -
- Bene, allora tornerà molto presto nella sua vecchia casa.
Mi guardò con un'espressione incredula, come se non avesse creduto alla mia ultima affermazione, ma cambiò subito argomento, timorosa di scoprire che era tutta una menzogna.
- Un'ultima domanda. Perché Mr Tom sta facendo tutto ciò? -
- Vuole ribadire la sua potenza facendo una cosa che non poteva essere fatta. -
- La malvagità l'ha reso pazzo. -
- I ricchi mercanti sono tutti pazzi. In un modo o nell'altro questa storia sarà la sua fine. -
- Ah, sì? -
- Sì, è ossessionato dal pensiero di renderla reale. -
- Folle! Va' da lui e digli che sarò a casa sua la sera stabilita. -
- Grazie, Miss Marì. -

Quando aprì gli occhi, Miss Marì si ritrovò sdraiata sul letto. Tutto ciò che vedeva erano una scrivania, una sedia, dei libri e una finestra: era la sua stanza. Solo allora si rese conto che era stato tutto un sogno, che si era illusa di ritornare nella casa che tanto amava.
Mentre si asciugava con le mani il viso, bagnato dalle lacrime che scendevano delicatamente dai suoi occhi, vide una cosa che le ridiede la speranza: al dito portava l'anello regalatogli da Mr Tom.

9 commenti:

Gaetano ha detto...

Allora? Piaciuta la seconda parte?
Cari lettori, ma voi approvate ciò che Mr Tom ha in mente di fare?
Il Sognatore attende i vostri commenti e le vostre opinioni.

Dave ha detto...

Io a Mr Tom lo piglierei a schiaffi da mo' fino alla fine dei secoli. E sta' certo che m'annoierei poco; fra cent'anni starei ancora a pariare come il pazzo: - sciaff! -

- Ma cosa ti ho fatto? -
- Sciaff! -
- Ahi! -

Anonimo ha detto...

Davvero triste come personaggio Mr Tom: è malato, soffre di insonnia, è solo e morirà solo (a breve). Ed ecco che le sue frustrazioni lo rendono pazzo...e, direi, che è la sua pazzia a trasformarlo in malvagio, non il contrario!
Ehi sognatore, che paradosso ascoltare una storia di un insonne eh??!! :D
Cmq mi piace come stai sviluppando la storia: evolve in modo piacevole e coinvolgente.
Viste le conclusioni di ogni post, immagino che una delle tue intenzioni è quella di lasciare in sospeso la storia sul più bello per farci accanire eh, bastard. :D

Anonimo ha detto...

caro sognatore,
questa parte mi è piaciuta ancora di più della precedente. forse è perché incomincio ad affezionarmi ai personaggi.. Mr Tom, anche se un po' burbero, fa molta tenerezza. Non mi sta antipatico, anzi, sembra uno di quei personaggi dei libri di avventura che ne hanno passate di tutti i colori e alla fine si ritrovano soli con una serie di ricordi dolorosi e si aggrappano al loro caratteraccio per sentirsi ancora vivi...
per finire, mi piace moltissimo l'espediente del sogno per mettere in relazione i diversi personaggi..

Gaetano ha detto...

A Dave: Povero Mr Tom, già non dorme più, poi lo vuoi prendere pure a schiaffi... Eheheh!

A Claudia: Sì, Mr Tom è triste, ma io non lo ritengo malvagio, fa solo i capricci come i bambini. D'altronde, non si dice che quando si invecchia si ritorna un po' bambini?
Comunque sì, ho intenzione di farvi conoscere la storia completa proprio come la vivrà il marinaio che sta cercando il vecchio.

A Klaspior: Sono contento che questa parte ti sia piaciuta, non è stato facile per me riuscire a mantenere la stessa fluidità di lettura della prima, sia per quanto riguarda la storia sia per la scrittura.
Comunque hai colto in pieno la figura di Mr Tom: ciò che descrivi nel commento è proprio quello che sto cercando di trasmette al lettore.

Anonimo ha detto...

'^_^
Non è che quella storia che finisce col vecchio rattuso che si fa le pugnette spiando la gente, vero?
Quella pure si tramanda da secoli... ma non per mare, sull'R2 da piazza Garibaldi!

Gaetano ha detto...

Ahahahahahahah! No, non è quella. :D

Anonimo ha detto...

Povero vecchietto. E' triste pensarlo in un letto tutto solo in una casa vuota, che l'unica compagnia che ha è una cornacchia. Approvo ciò che intende fare Mr Tom, si aggrappa a questa storia in modo tale da non pensare che sta arrivando la sua ora.

Gaetano ha detto...

Fred: - Oh, che tieni da dire che sono l'unica compagnia di Mr Tom?! Mi ritengo migliore di molti esseri umani... Tse!!! -