sabato 30 giugno 2007

La Storia di Mr Tom - Parte 3



La commedia di Mr Tom


Mancava un solo personaggio della storia: il marinaio. Ci recammo al porto, dove non fu difficile trovarlo: era lì che camminava senza meta, come se stesse aspettando proprio noi. Ci avvicinammo con la carrozza e il mio padrone si rivolse così al giovane:
- Ehi, tu, vuoi guadagnare soldi facili, stasera? -
- Certo che sì! - rispose. Era alto, biondo e aveva un fisico robusto. Più che un marinaio sembrava il principe azzurro di una fiaba.
- Allora sali nella mia carrozza. -
Il giovane obbedì, senza fare alcuna domanda. Poi, però, incuriosito, chiese:
- Signore, cosa devo fare per guadagnare dei soldi? -
- Ora non ti posso dire niente. Secondo la storia, ti dovrò spiegare tutto a casa. - disse, col suo solito atteggiamento burbero.
- La storia? Non capisco. -
- Ora ti devi stare zitto. - Mr Tom iniziava a spazientirsi. Il voler rendere tutto il più fedele possibile al racconto lo rendeva alquanto nervoso.
- Bene, signore, la obbedirò. -

Arrivati a casa, la cena era già pronta.
- Adesso possiamo parlare. - disse il Mr Tom, masticando del pane. - Stammi a sentire: io sono molto ricco, sono vecchio e non ho la minima fiducia in chi dovrà ereditare il mio patrimonio. Qualche anno fa ho sposato una giovane donna che, però, mi ha deluso. - Recitò la sua parte alla perfezione. - Stasera, amico mio, ti guadagnerai una moneta d'oro. Non devi fare altro che testare la fedeltà di mia moglie. -
- Ah, ho capito cosa dovrei fare... Conosco la storia. Ma non posso farlo! - esclamò all'improvviso, quasi irritato, - Nessuno ha il diritto di impadronirsi di una storia che la gente ha inventato. Grazie per la cena e per l'ottimo vino - . Il giovane marinaio se ne stava per andare, ma il mio vecchio padrone, come ormai avrà capito, aveva la capacità di comprare le persone.
- Aspetta! Dimmi, cosa desideri di più al mondo? -
Il marinaio si fermò di colpo. - Ho sempre sognato di possedere una nave. -
- Allora avrai il denaro che ti serve per comprarla. -
Il giovane abbassò lo sguardo, arreso, e fece un cenno con la testa, come per dire: "Allora va bene, lo farò".
Allora, Mr Tom, seduto sulla sua solita poltrona, prese dalla sua tasca un sacchetto pieno di monete d'oro e glielo consegnò. - E ora va'! Non farmi attendere oltre. -

L'eroina della storia era già pronta, aspettava che la commedia cominciasse. Al centro della stanza c'era una tavola d'oro zecchino, come i cinque candelabri su ciascuno dei suoi lati. Era tutto perfetto. Il marinaio, sbalordito, vide la donna distesa sul letto. Era nuda. Avvicinandosi lentamente, quasi timoroso, al letto, disse:
- Sei la donna più bella del mondo. -
Miss Marì non rispose.
- Ti devo confessare una cosa. Finora non sono mai stato con una donna. Come ti chiami? -
- Marì. -
- Marì... - Nudo anch'egli, l'abbracciò. Il silenzio nella stanza era imbarazzante, ma non abbastanza da evitare che i loro corpi si unissero in una notte di passione.

Il tempo passò in fretta. Il canto degli uccelli annunciò l'arrivo dell'alba. Era il momento dell'atto finale della commedia.
- Marì, vieni con me. Io ti amo. Dormiremo insieme tutte le notti. -
- No, non possiamo. Il vecchio ti ha pagato perché tu te ne andassi all'alba. Dobbiamo rispettare la storia. -
- E che ne sarà di te? -
- Tornerò a casa... Finalmente. Mentre tu ora potrai raccontare la storia, quello che ti è successo tra ieri sera e stamane. -
- E perché lo dovrei fare? -
- Tu sei il solo marinaio al mondo che può raccontare la storia così come l'ha vissuta. -
- Raccontare la storia... Anche se lo facessi, nessuno mi crederebbe. Questa storia morirà con me. Non la racconterò mai a nessuno. Addio, Marì. Non ti dimenticherò mai. -
La donna accennò a un timido sorriso, sembrava felice di ciò che aveva appena sentito. Alla fine, dopo una lunga pausa, disse: - Anch'io... Addio! -

Mr Tom respirava a fatica, e aveva lo sguardo fisso nel vuoto. Forse era diventato cieco.
- Padrone, ha raggiunto il suo scopo. -
- Sì, Fred. Stanotte, in quella camera, in quel letto, ha avuto luogo una storia. La mia storia. Ogni cosa è dipesa unicamente dalla mia volontà. Due marionette hanno danzato a mio piacere - . Dopo una lunga pausa, continuò: - Tse, le profezie. Sono persone vuote quelle che si inventano le storie. Come i marinai, che si scambiano storie di monete d'oro. Privali di donne e si inventano delle false avventure. Salvo quella di stanotte - . Furono le sue ultime parole. Morì sulla sua vecchia poltrona, illuso che una storia vera avrebbe navigato tra gli oceani da quel giorno in poi. Ma quella storia era morta con lui.

Il marinaio, non accortosi che il mio padrone era morto, prese una conchiglia dalla sua tasca e l'appoggiò sul tavolo vicino a lui.
- Signore, prima di andarmene le dovrei chiedere un favore. Questa è una conchiglia rara, se l'appoggia all'orecchio si sente come un canto. Voglio che la dia a Marì. Grazie, e addio. -
Voltò le spalle e se ne andò, senza aspettare risposta dal vecchio. Incuriosito dalla conchiglia, la presi e me l'appoggiai all'orecchio. All'ascoltare quel canto, mi venne da pensare: - Tutto questo io l'ho già sentito, molto tempo fa. Ma dov'è stato? - .


- Fine della storia, Sognatore. - disse Fred a bassa voce, dalla quale si poteva scorgere un sottile velo di malinconia.
Io avevo sonno, ma non potevo fare a meno di pensare al suo racconto. - Dunque, alla fine, il vecchio non ha fatto altro che uccidere la storia. Ha troncato milioni di sogni... Ma ne ha avverato uno... -
- Proprio così. -
- Uhm... Però, i marinai non sognano solo questa storia. Sono infinite le avventure mai accadute che navigano tra gli oceani. In fondo, quello che ha fatto equivale all'aver ucciso una formica in un immenso giardino. E chi non ne ha mai calpestato una, anche solo per divertimento? Chi siamo noi, dunque, per giudicare malvagio Mr Tom? D'altronde quella storia vive ancora... -
- Può darsi... -
- Alla fine, non è nemmeno mai morta, dato che tu l'hai raccontata a me. Forse, la storia del marinaio è semplicemente diventata la "Storia di Mr Tom". Lasciami sognare, Fred. 'Notte. -
È la parte che preferisco: spegnere la lanterna e addormentarmi tra le braccia di Morpheus.
- Buonanotte, Sognatore. -

venerdì 22 giugno 2007

La Storia di Mr Tom - Parte 2



Miss Marì


Come al solito, Mr Tom non riusciva a dormire. Era lì, fiero, seduto sulla poltrona come un re sul suo trono, con lo sguardo fisso nel vuoto. Aveva un caratteraccio, era convinto di aver sempre ragione. Ma gli volevo bene: mi faceva ridere, e mi dava sempre da mangiare.

Il ticchettio dell'orologio a pendolo era l'unico rumore a rompere il silenzio che dominava nella casa, quando, all'improvviso, lo sentii sussurrare: - Non mi piacciono le storie finte! Se questa storia non è mai accaduta, voglio che si avveri! -
La scoperta che la storia del marinaio non era mai avvenuta sembrava averlo scosso.
- Si svolgerà tutto in questa casa. Cenerò col marinaio nella sala da pranzo. Dovrà essere tutto fedele al racconto. -
- Ma, signore, e la donna? Dove la troviamo? - chiesi, stupito, ma non più di tanto.
- Io sono ricco e potente! Con i soldi posso fare qualsiasi cosa, anche far avverare una favola! -
I suoi occhi sembravano quelli di un pazzo.
Era tremendamente serio e non ebbi il coraggio di contraddirlo di nuovo.
- Certo, signore. -
- L'eroina della storia sarà Miss Marì. Sarai tu, mio caro Fred, ad andare da lei e spiegarle tutta la faccenda. Non fare quella faccia, è l'ultimo favore che ti chiederò... Lo sai -.
Mr Tom era vicino alla morte. Sulla sua testa pendeva, inesorabile, la falce di Death, sorella di Morpheus. "Povero vecchio", pensai, "morirà solo come un cane". - Va bene, padrone. Farò ciò che desidera. -



Raggiunsi la donna nella maniera più veloce che conosco, e lei sa qual è, Sognatore. Era seduta su una panchina nel viale alberato di fronte una grande casa. Non c'era nessun altro, nel suo sogno. Mi avvicinai per accertarmi che fosse veramente lei. - Miss Marì? -
Non affatto sorpresa, rispose: - Sì. E tu chi sei? È la prima volta che vedo un uccello parlante. -
- Sono Fred, e non sono un uccello, ma una cornacchia. - La donna accennò a un timido sorriso. - Il mio padrone, Mr Tom, mi ha incaricato di portarle questo anello, un omaggio alla sua bellezza. -
- E perché ha mandato te? -
- Sono il suo unico amico. -
- Cosa vuole da me? Aspetta, non dirmelo ancora. Voglio prima sapere una cosa. -
- Va bene. -
La sua bellezza era infinita: i suoi occhi lucenti mi distraevano e la delicatezza delle sue labbra mi incantava. Era un essere umano perfetto.
- Come sta ora il vecchio? In giro si dice che sia malato. -
- Sì, non sta bene. Non esce più e la notte non dorme. -
- Tse, allora non è cambiato molto da quando l'ho conosciuto. È anche stupido come allora? - chiese bruscamente, ma, allo stesso tempo, con un'innocenza spiazzante.
- Mi sembra scorgere un certo risentimento nei confronti del mio padrone. -
A quella mia insinuazione, volse il suo sguardo malinconico, quasi arrabbiato, verso la casa. Sembrava sul punto di parlare ma, qualsiasi cosa stesse per dire, le si soffocò in gola. Mi guardò e annuì solamente.

Era venuto il momento di spiegarle la faccenda. - Comunque, Mr Tom è ancora abbastanza lucido per avere nuove idee. Vede, lui detesta le finzioni e le profezie. Apprezza le cose realmente accadute. -

- E allora? Non capisco dove vuoi arrivare. -
- Alcuni anni fa, ha sentito narrare una storia: un marinaio camminava nei pressi del porto quando un vecchio signore, grasso e con lunghi baffi bianchi, gli si avvicinò con una carrozza e disse: "Ehi, tu, vuoi guadagnare soldi facili, stasera?" -
La donna mi interruppe: - Ma questo è successo a Genova, non qui a Luxor. Me l'ha raccontata un marinaio. Successe a un suo amico durante un viaggio. -
- Miss Marì, questa storia non è mai accaduta, naviga in mezzo all'oceano da decenni. - dissi con sicurezza. - Tutti i marinai l'hanno narrata e sarebbe sempre rimasta sul mare se Mr Tom non avesse perso il sonno. Adesso vuole renderla reale, in modo che vi sia per il mondo un marinaio che sia in grado di raccontarla da cima a fondo così come l'avrà vissuta. -
- Ahahah! - La sua risata era soave quanto il canto di un cigno. - Allora il vecchio si è proprio rimbambito! Ma cosa vuole? Inscenare una commedia? -
- Brava! - esclamai, - Una commedia con tre personaggi: cercheremo il giovane marinaio al porto, mentre lui stesso impersonerà il vecchio signore. Ma, se conosce la storia, saprà che oltre ai due uomini c'era anche una stupenda e giovane donna. La proposta che devo farle è questa: accetti di impersonare la donna e avrà tutto ciò che chiede. -
- Ma tutto ciò è follia! - gridò adirata. - In questo modo, il vecchio ucciderà la storia e la speranza di milioni di marinai che sognano di esserne protagonisti! -
Abbassai lo sguardo, come per darle ragione. - Miss Marì, devo proporle di venire a casa di Mr Tom domani sera. -

Sembrava essersi calmata. - Bah... Lo sai di chi era questa casa? - mi chiese, indicando la maestosa abitazione proprio di fronte a noi. - Apparteneva a mio padre, ma un maledetto mercante, ricco e potente, ci cacciò via e ne prese possesso. Sai di chi sto parlando? -

Fu in quel momento che capii la fonte della sua rabbia. - Il mio padrone? -
- Bravo! Quel maledetto mi ha tolto l'unica cosa che mi restava di quando era ricca, bella e innocente. -
- L'eroina della nostra storia è bella, ricca e innocente. -
- Ogni volta che passo qui davanti sogno di ritornarci. La rivoglio. È questo ciò che chiedo. -
- Solo questo? -
- Sì. Non voglio nient'altro da quel vecchio avido. Desidero solo ciò che è mio. -
- Bene, allora tornerà molto presto nella sua vecchia casa.
Mi guardò con un'espressione incredula, come se non avesse creduto alla mia ultima affermazione, ma cambiò subito argomento, timorosa di scoprire che era tutta una menzogna.
- Un'ultima domanda. Perché Mr Tom sta facendo tutto ciò? -
- Vuole ribadire la sua potenza facendo una cosa che non poteva essere fatta. -
- La malvagità l'ha reso pazzo. -
- I ricchi mercanti sono tutti pazzi. In un modo o nell'altro questa storia sarà la sua fine. -
- Ah, sì? -
- Sì, è ossessionato dal pensiero di renderla reale. -
- Folle! Va' da lui e digli che sarò a casa sua la sera stabilita. -
- Grazie, Miss Marì. -

Quando aprì gli occhi, Miss Marì si ritrovò sdraiata sul letto. Tutto ciò che vedeva erano una scrivania, una sedia, dei libri e una finestra: era la sua stanza. Solo allora si rese conto che era stato tutto un sogno, che si era illusa di ritornare nella casa che tanto amava.
Mentre si asciugava con le mani il viso, bagnato dalle lacrime che scendevano delicatamente dai suoi occhi, vide una cosa che le ridiede la speranza: al dito portava l'anello regalatogli da Mr Tom.

giovedì 14 giugno 2007

La Storia di Mr Tom - Parte 1

Fred, la mia cornacchia centenaria, si diverte ogni notte a raccontarmi vecchie storie, con la sua voce alquanto stridula e fastidiosa. Nonostante ciò, spesso mi addormento ma, fortunatamente, quel vecchio uccellaccio ha la capacità di parlarmi anche nel sogno. Dice che è un dono datogli da Morpheus, il Signore dei Sogni, il suo primo ed eterno padrone.
Mi piace ascoltarlo al buio, sdraiato sul letto e con gli occhi chiusi, proprio come un bambino che ascolta la mamma leggergli la fiaba per farlo addormentare. In realtà, più che ascoltarli, i suoi racconti, amo sognarli.
- Bene, Fred. Ho spento anche la lanterna. Sono pronto, puoi iniziare. -


La storia di Mr Tom

Molti anni fa, a Luxor, viveva Mr Tom, un ricco mercante inglese possessore di una villa magnifica con sfarzose poltrone sulle quali troneggiava solenne, silenzioso e solo.
A quarant'anni aveva lasciato Londra, per lui terra di brutti ricordi. In giro si raccontava di come in pochi giorni la sua famiglia lo avesse abbandonato: la moglie l'aveva lasciato per un certo Pierre, suo socio in affari; quanto alla figlia, era fuggita con un ubriacone. Decise così di partire e lasciarsi il dolore alle spalle, ma non prima di aver ridotto a pezzi e bruciato ogni cosa della casa di cui andava tanto fiero: - Nulla che ha abbellito la mia vita può continuare a vivere col futuro padrone, - diceva Mr Tom, - solo gli specchi portati dalla Francia saranno risparmiati -, specchi che avevano riflesso solo episodi felici e delicati della sua vita.

Ogni sera si sedeva a tavola e cenava in solitudine, solo con la sua immagine riflessa dagli specchi. A settant'anni si ammalò, l'insonnia gli impediva di dormire e di notte gli facevo compagnia.
- L'ha già letto due volte quel libro, Mr Tom, perché lo sta rileggendo ancora? Esistono anche altri libri, sa? -
- Altri libri? Che genere di libri? - Il vecchio aveva una voce possente, un timbro che mi faceva tremare le zampe.
- Oltre ai libri di storia, la gente legge anche altre cose, altri libri. -
- Parla chiaro, Fred! A quali libri ti riferisci? - mi chiese quasi irritato.
- Un tempo ebbi un padrone, un uomo molto vecchio che prima di morire mi ha consegnato una cosa. Presi il piccolo papiro che porto sempre legato alla mia zampa sinistra e dissi: - Ecco qua, Mr Tom, qualcosa che le potrei leggere. -
- Ma quello non è un libro... -
Lo interruppi e iniziai: - "Un terremoto farà tremare il globo intero. Aria e acqua si muoveranno di continuo per inerzia, la Terra sarà spazzata da uragani e i mari investiranno i continenti... -
- Ma che roba è? - chiese perplesso il padrone.
Incurante della sua domanda, proseguii: - Dalle pianure spunteranno come funghi le montagne, che continueranno a salire sovrapponendosi alle pendici di altre montagne, causando faglie e spaccature immani." -
- Ma che diavolo è? - chiese Mr Tom, ancora più seccato, - È già successo tutto ciò? -
- No. -
- Ma sta per accadere? -
- No. -
- E allora chi è che si inventa queste fandonie? -
- Il profeta Immanuel Velikvosky. -
- Tse! Un profeta... E quando è vissuto, quest'uomo? -
- Non lo so. Migliaia di anni fa, penso. -
- Bah... Non mi piacciono le profezie! La gente dovrebbe ricordare solo fatti già accaduti. Solo una cosa già avvenuta può essere definita una storia. -
Non ero d'accordo con quello che diceva: - Mi permetto di contraddirla, signore. Le storie più belle non sono mai accadute, sono quelle storie che paradossalmente riescono a sopravvivere e a essere tramandate tra le persone durante i secoli. -
Mr Tom mi guarda pensieroso, con l'aria di chi ha appena appena perso una sfida. - Ora te la racconto io una vera storia... - disse con una certa sicurezza. - Molti anni fa, sulla nave che mi portava in Brasile, c'era un marinaio che raccontava un'avventura che gli era capitata:

"State a sentire tutti quanti. Qualche anno fa mi trovavo al porto di Luxor per lavoro. Un giorno, mentre camminavo senza meta, un vecchio signore, grasso e con lunghi baffi bianchi, si avvicinò con una carrozza e si rivolse a me con queste precise parole:
- Ehi, tu, vuoi guadagnare soldi facili, stasera? -
Naturalmente, risposi di sì. Allora, il tizio, un po' inquietante a dir la verità, mi portò a cena in casa sua.
- Sono molto ricco, ho una certa età e non ho la minima fiducia in chi dovrà ereditare il mio patrimonio. Qualche anno fa ho sposato una giovane donna che però mi ha deluso. -"

A questo punto della storia, lo interruppi: - Mr Tom, posso raccontarle anch'io questa storia.-
- Uhm...? Come? - mi chiese stranito.
- Dopo la cena, il vecchio signore condusse il marinaio in una camera incantevole: la tavola al centro della stanza era d'oro zecchino, come i cinque candelabri su ciascuno dei suoi lati. Non c'erano finestre, ma la stanza sembrava essere illuminata dalla luce del sole. Una donna meravigliosa era lì, distesa sul letto. A quel punto il vecchio prese dalla tasca una moneta d'oro e la porse al marinaio. È questa la storia, non è vero? -
- Come fai a conoscere la mia storia? -
- Eh, la sua storia... - mi veniva quasi da ridere a quella domanda. - Per venire in Egitto, Mr Tom, lei ha viaggiato su una sola nave, per cui la storia l'ha sentita una sola volta. -
- Non ti capisco. -
- Mr Jones, un mio vecchio padrone, era solito girare il mondo via mare. Su una nave che portava dall'Italia in Cina, un marinaio raccontava a tutti i passeggeri il suo stesso racconto, e durante un altro viaggio, verso il Giappone, ce ne fu anche un altro che la raccontava. Ma quella storia non è mai accaduta e non avverrà mai. Ogni marinaio vorrebbe esserne l'eroe, per questo la racconta. -
- Uhm... Non mi piacciono le profezie. - disse di nuovo Mr Tom, con gli occhi socchiusi.
- Va bene, Mr Tom. Buonanotte... -